Una decina di anni fa, forse anche di più, ho fatto un'escursione in montagna con due amici. È stato un cammino di sette giorni, con uno zaino da 20 kg sulle spalle. Non avevo mai fatto un'esperienza del genere in vita mia.
A proposito... Ciao Stefano! So che leggi la mia newsletter (ndr: uno dei compagni di viaggio assieme a Denis).
Qual è stato, secondo te, il risultato? Un disastro ovviamente. Dopo 3 giorni, sono stati costretti a prendermi perché avevo completamente devastato le ginocchia e per una settimana non sono riuscito neanche a salire le scale. I miei due compagni, invece, hanno completato il viaggio.
Da quel giorno, da quando ho dovuto ammettere la sconfitta, ho sempre pensato di avere un conto in sospeso con la natura e la montagna: dovevo dimostrare di non essere poi una schiappa. Mi sono ricordato di un detto che più o meno dice così:
Ogni grande viaggio è semplicemente il risultato di piccoli passi messi uno davanti all'altro.
Così, dopo 10-15 anni buoni, ho iniziato il mio viaggio interiore. Questo video è sicuramente un tassello importante in questo mio percorso.
In questa escursione fotografica, che per molte persone esperte è una sciocchezza, ho dovuto fare i conti con me stesso, la fatica e momenti in cui avrei voluto fermarmi e tornare indietro. Ma alla fine ce l'ho fatta. E questo mi ha sbloccato.
Io e la montagna siamo amici come prima, anche di più, e per me è stato un nuovo inizio. Ecco il video:
Se questa è la prima volta che leggi questa mia newsletter allora forse ti sei perso gli episodi precedenti, trovi l’archivio completo cliccando qui.
SUBITO MESSO ALLA PROVA
Questa volta voglio raccontartelo bene, perché sembra quasi una commedia per quanti eventi sono accaduti, e mi piacerebbe che tu leggessi l'intera newsletter.
Dopo aver fatto un buon dislivello positivo di circa 150 metri (in salita) e percorso circa 1 km, mi sono reso conto che il microfono appena acquistato da un paio di giorni, un DJI MIC Wireless, che volevo usare per fare il video, non era più attaccato allo zaino dove avrebbe dovuto essere.
Sicuramente è caduto nel primo tratto. Perciò... sono tornato indietro e ho rifatto quel tratto ben 3 volte! L'esito lo puoi vedere guardando il video.
In sostanza, subito dopo, a freddo, avevo già tutte le condizioni per dire "ok... mi hai già stato messo ko, torno a casa". Ma ho voluto continuare. Un passo dopo l'altro.
INCREDIBILMENTE FATICOSO
Nonostante la stagione, la giornata si è dimostrata incredibilmente calda. A quasi 2000 metri di quota c'erano ben 5°.
Sembra una bella prospettiva immaginando la cosa da seduti sul divano o con la prospettiva di arrivare alle 5 Torri con la funivia. Ma io stavo salendo a piedi, e tutto il manto nevoso si è cominciato a sciogliere, rendendo la salita molto più difficile e faticosa di quanto sarebbe stato con la neve "fredda".
Il risultato è stato che, dopo circa 1/3 del percorso, ero già particolarmente provato e mi chiedevo se alla fine avrei almeno potuto scattare qualche foto decente.
LE PRIME RICOMPENSE
In realtà, era solo una prova. Almeno, così voglio pensare. Ad un certo punto, si è aperto davanti a me il primo scorcio di un panorama mozzafiato di cui ho potuto godere.
Man mano che procedevo, con la fatica sempre più insistente, la bellezza della natura e del luogo si presentava davanti ai miei occhi e all'obiettivo fotografico.
Ho utilizzato principalmente il 70-200mm, che apprezzo molto come focale.
C'È MANCATO POCO
Sai qual è il momento più difficile di ogni cosa che si va a fare? La conclusione. Vedi l'obiettivo lì alla portata, ma sembra irraggiungibile. Ed è stato così anche nel mio caso.
Ero arrivato praticamente a poche centinaia di metri dalla meta e avevo il diavoletto 👹che mi sussurrava all'orecchio:
"guarda che anche da qui hai un panorama stupendo, le foto le hai fatte, dalla cima non cambia poi tanto, sarebbe sostanzialmente la stessa cosa e ti risparmi una fatica".
Questo è il momento peggiore per ogni fotografo/escursionista. Qui solitamente si cede alla tentazione e l'ho fatto pure io, ma solo per 10 minuti. Mi sono poi rialzato, sistemato e ho concluso la salita che mi ha dato modo di chiedere i conti.
Da quel momento la fatica è svanita come la neve al sole. Mi sono goduto il momento, e dopo un po' mi sono incamminato sulla strada del ritorno con il sorriso, la soddisfazione di avercela fatta e anche con delle buone foto.
MA...
Secondo te, poteva finire bene? 🤣 Eh no... come un buon "bastardo dentro che si rispetti", mi aspettava un bello scherzetto dalla mia amica montagna. Ma proprio alla fine!
Salgo in macchina nel parcheggio dove ora non c'è più nessuno. Metto in moto e l'auto non si muove. È impantanata nella neve sciolta (non so se il termine "impantanato" sia corretto considerato che era solo neve e ghiaccio)… come se la montagna mi stesse dicendo:
“Hey… guarda che comunque qui comando io…”
Eh sì, lo so! Sono in ritardo con la newsletter! Doveva uscire martedì, ma tra le festività e un po' di pigrizia... beh... sai come vanno le cose certe volte.
PS: Dopo circa mezz'ora di tentativi e grazie a tutti i film di MacGyver visti da adolescente che sicuramente hanno contribuito, sono riuscito ad uscirne 🤙.
Tipica situazione in cui un corredo Olympus avrebbe aiutato molto.